Quando una persona viene liberata dall'influenza delle idee e cessa di creare falsi significati per sé stessa per giustificare la propria esistenza, la persona diventa pronta per il vero servizio a Dio. Tale prontezza sorge alla quarta nafs e in seguito si realizza in una quinta nafs nell'atto mistico di consegna della propria volontà a Dio e di accettazione della sua Volontà come propria. Il Signore diventa la fonte dell'azione e l'uomo diventa l'esecutore della sua volontà pur scegliendo ancora come adempiere alla volontà divina. Questa è la differenza fondamentale tra la nafs contenta di sé (5) e le due nafs successive (6 e 7), dove la persona perde sempre di più la propria personalità e di pari passo aumenta l’ispirazione divina anche nelle azioni e non solo più nell’obbiettivo. E, naturalmente bisogna precisare, che anche nel seguire la Volontà di Dio, il lavoro si sviluppa in modo progressivo, perché poche persone arrivano a queste nafs del Sentiero già sbarazzati di tutti i loro desideri. È proprio durante tutta questa fase, seguendo la Volontà, si verifica una profonda pulizia dei restanti condizionamenti e desideri ad essi associati. E quando una persona raggiunge uno stato in cui non vuole più nulla per sé stesso, subito dopo finisce il suo servizio, nella forma di seguire la Volontà, e inizia una nuova tappa del cammino verso Dio.
L'ingresso nelle nafs, di seguire la Volontà, è percepito come un cambiamento radicale nella propria esistenza, ma l’entrata nella sesta nafs è accompagnata da cambiamenti ancora più radicali. Sei privato della abituale fonte di azione e motivazione e all'inizio nulla arriva in sostituzione. Ricevi molti impulsi di Grazia, che lentamente cancella tutti quei desideri ed impulsi che non sei stato in grado di eliminare da solo, ma non ricevi energia per compiere alcun Lavoro spirituale o mistico. In linea di principio è possibile vivere e lavorare a livello fisico, ma il corpo eterico e il corpo della mente stanno attraversando una seria trasformazione. Perdi la connessione con Dio, che hai vissuto per diversi anni, e ti ritrovi sull'orlo di un dirupo con la sensazione che stai per cadere nell'abisso. Sei stordito dal vuoto in cui ti ritrovi all'improvviso e non capisci cosa fare da ora in poi - senza Volontà e senza connessione con il Creatore. E non ti accorgi che il Signore, che prima era molto lontano da te (nelle nafs precedenti), ora è accanto a te, o sei tu che sei accanto a Lui - non importa, perché queste parole riflettono molto male l'essenza di ciò, che sta accadendo.
L'errore principale, che un mistico può commettere in un nuovo stato, può essere il desiderio di continuare le azioni precedenti, come se su di esse fosse ancora manifestata la Volontà. Un tentativo di pompare energia allo stesso modo è destinato al fallimento, inoltre, azioni che prima venivano eseguite in modo relativamente semplice e senza difficoltà, ora richiedono uno sforzo aggiuntivo e portano a un rapido esaurimento energetico, mentale e fisico. So di cosa sto scrivendo: al momento di entrata nella sesta nafs, insegnavo alle persone e consideravo impossibile interrompere il processo di insegnamento. Nella fase della scomparsa in Dio, i sufi raccomandano di allentarsi dalle persone, e questo è l'unico modo per passare attraverso la necessaria trasformazione in modo rapido e abbastanza indolore. Se inizi a resistere, puoi arrivare a un punto in cui diventa davvero possibile scomparire dal piano fisico dell'esistenza, morire nel modo più banale. Resistere a ciò, che accade in questa fase, ti priva dell'armonia con la Creazione.
L'assenza degli impulsi della Volontà di Dio, dopo un po' viene sostituita da una guida diretta all'azione. All’inizio agisci seguendo l’aspirazione, che diventa la forza che ti permette di fare ciò, che è necessario e che ti dà una nuova leggerezza interiore, perché l'aspirazione è la forza del Flusso Ascendente della Creazione. E dopo il Creatore stesso si manifesta all'improvviso nel tuo essere, tornando ad essere fonte di azioni, solo che ora le azioni sono compiute attraverso di te, ma non da te. Non c'è più “te”, ma c'è il Creatore. Allo stesso tempo, è come se esistessi normalmente anche tu, perché fuori dall’azione, il Creatore non è che è separato da te e tu da Lui, ma Lui in questi momenti non si manifesta. La Sua Presenza è ben sentita nelle azioni richieste per l'attuazione del Lavoro o della Creazione, ma tu stesso al tempo stesso, esegui perfettamente semplici azioni quotidiane. E questa descrizione, purtroppo, non può minimamente trasmettere l'intero mistero di ciò che sta accadendo. Alla sesta nafs, i Sufi del passato, inclini a cadere in stati estatici, cominciarono a parlare nel nome di Dio o della Sua Verità. Non erano loro a parlare, ma il Creatore si manifestò attraverso di loro, ma gli ortodossi non potevano capirlo. In questa fase, Dio viene per la prima volta precipito come un Amico, e così che alcuni dei Sufi del passato Lo hanno chiamato. Nella stessa fase, oltre al percepire semplicemente la Presenza Divina, il Sufi inizia a vivere alla Presenza di Dio.
Il Creatore, manifestandosi in azione attraverso il mistico, porta grazia, misericordia e altro aiuto alle persone sul Sentiero e nella vita. Pertanto, la sesta nafs è chiamata la nafs di cui gli altri sono contenti. In questa nafs accade che in certi momenti Dio agisca attraverso il mistico, usandolo come strumento, ma succede anche il contrario, cioè che l'azione provenga dal mistico, e che lui usa la Potenza di Dio per trasmettere, ad esempio, la Grazia alla gente. E così un mistico può diventare un conduttore quando la situazione lo richiede e c'è bisogno di attrarre la Potenza di Dio.
La necessità, diventa il principale fattore motivante per quanto riguarda le azioni esterne nella quinta e sesta nafs. Nella quinta, la necessità esterna è la Volontà di Dio, e nella sesta, la necessità delle persone o Creazione. Più il mistico avanza verso la nafs perfetta, meno si sente partecipe di qualsiasi azione. Vive in Dio, vedendo manifestazioni della sua Volontà in tutto ciò che accade, e facendo ciò che è necessario, senza identificarsi con ciò che sta accadendo. Lui è presente e assente allo stesso tempo, perché i suoi tre corpi inferiori si trovano in un punto locale dello spazio che esiste secondo le sue stesse leggi, e la Coscienza è aperta all'Infinito di Dio. Nel misticismo della nafs perfetta, il finito e l'Infinito sono uniti l'uno all'altro. E così si ottiene la più alta armonia possibile - in cui non c'è posto per la stagnazione e l'arresto, si preserva quindi la possibilità dell'azione, della continuazione del Sentiero e della conoscenza della Verità, che continua ad aprirsi al mistico con ogni nuova sfida e nuova necessità della Creazione.