Per le persone immature, il cui bambino interiore non solo non è cresciuto, ma resiste in ogni modo possibile al bisogno di crescere, qualsiasi lavoro sembra essere qualcosa di difficile, inutile e insopportabilmente noioso. Non vogliono assumersi obblighi, cercano di evitare la responsabilità e sono pieni di riluttanza a sforzarsi. Simili sintomi in vari gradi di gravità possono essere osservati in molte persone. Trattano il lavoro come una necessità imposta dall'esterno, come un male inevitabile, senza il quale è difficile sopravvivere nel mondo. Di norma, lavorano solo per motivi di denaro, senza alcun piacere nell'adempimento dei loro doveri ufficiali. È chiaro, che in queste persone, il concetto stesso di lavoro provoca automaticamente resistenza e rifiuto. In un certo senso, sono come schiavi costretti a lavorare sotto costrizione e contro la propria volontà. Pertanto, la frase "servo di Dio" provoca in loro rifiuto e disgusto. E, naturalmente, se sentono parlare di lavoro su sé stessi o di lavoro spirituale in generale, non provano alcun entusiasmo; vogliono solo prendere le distanze da tutto ciò che è connesso e non sapere più niente del genere.
Gli ammiratori della vita facile sono sempre esistiti. Forse è nel desiderio di un'esistenza senza sforzo, in opposizione alla necessità di sforzi costanti per mantenerla, che risiede una delle principali contraddizioni della vita umana e una delle principali fonti di insoddisfazione interna per molte persone. Non è un segreto, che la maggior parte di coloro che cercano l'illuminazione, in realtà vogliono arrivare a uno stato in cui non devono più sforzarsi. Lo stato di illuminazione sembra a loro l'apice dell'assenza di sforzo, ed è proprio per questo che non sono in grado di raggiungerlo. Mancano gravemente della pazienza e della capacità di affrontare tutti i tipi di disagi interni, senza i quali la trasformazione spirituale è irraggiungibile. La moda recente, per il successo senza sforzo, che viene fornito solo rivolgendo l'attenzione su sé stessi, non è altro che una risposta alla richiesta di alcuni ricercatori “pigri” che non vogliono impegnarsi su sé stessi, anzi, non possono proprio impegnarsi per lungo tempo. Quando il tuo obiettivo è liberarti dello sforzo, sembra piuttosto sciocco raggiungerlo con uno sforzo maggiore.
Le idee convenzionali sullo stato di illuminazione spesso ignorano il Sentiero attraverso il quale viene raggiunto. Percorrere il Sentiero, e alcuni dei suoi stadi, richiede qualche sforzo, e se dopo tutto ciò non riescono ad acquisire dei “superpoteri”, allora questo percorso diventa poco attrattivo. Le persone immature sono attratte dai miracoli, proprio come i bambini, e il loro ego può essere attirato dalla promessa di tutti i tipi di superpoteri e dalla dimostrazione di miracoli, come quelli mostrati da Sathya Sai Baba. Quindi una persona del genere, forse anche proverà a fare qualcosa con sé stessa, ma è improbabile che ci riesca a lungo, perché anche sperando di acquisire superpoteri, non è pronto a sopportare disagi, aspettare a lungo e dare il proprio meglio. Quindi, diventano popolari tutti i tipi di “guru”, i cui satsang (seminari) possono portarti l'illuminazione senza alcun problema, semplicemente grazie al loro potere della coscienza, della santità e della grazia. Queste cose attirano persone spiritualmente pigre.
Puoi anche cercare gruppi e insegnanti che non richiedono nulla di speciale da te, se non l'esecuzione di alcune azioni rituali o esercizi progettati per una attuazione "eterna", e quindi non richiedono un controllo speciale né su come le esegui né per risultati. È così che molte persone soddisfano il loro bisogno di comunicazione “spirituale”, senza sforzarsi troppo, senza svilupparsi e senza esserne tristi per mancanza di veri risultati.
Il movimento verso Dio - è la Via, e coloro che negano la esistenza della Via, negano anche Dio, il che significa che non sanno nulla di Lui. Negando il Sentiero, neghi anche gli sforzi, perché uno è direttamente connesso con l'altro. Non esiste una tale magia che possa fare il lavoro per te, che dovrebbe darti esperienza, abilità e tutto ciò che alla fine ti porterà a un profondo cambiamento dell'essere e ad un aumento della comprensione. E sperare nella grazia di Dio, che ti farà immediatamente avanzare - certo che si puo, ma vorresti tu stesso aiutare qualcuno che non è pronto a compiere anche i più semplici sforzi necessari per ottenere ciò che desidera?
Quando una persona decide comunque di investire nel lavoro su sé stessa, affronta sempre la questione delle priorità. Quanto tempo al giorno da dedicare a pratiche e sforzi nella consapevolezza di sé, e quanto al resto della vita, in cui, francamente, ci sono ancora cose e stati che attraggano? Ognuno risolve questa domanda in modo diverso e la sua soluzione dipende direttamente da quanto importante consideri l'obiettivo del tuo lavoro. L'eterna problema umano sulla scelta: su cosa dedicare tempo ed energie e come trovare almeno un equilibrio tra bisogni del tutto reali e desideri altrettanto reali, ma a volte folli? In una situazione normale, non estrema, i desideri spesso vincono. Banale, ma proprio i desideri determinano il successo o il fallimento nel lavorare su sé stessi. Per comprendere la situazione in modo più olistico (ampio), bisogna ricordare che con un eccesso di paure i desideri si indeboliscono, e poi diventa difficile per una persona ottenere qualsiasi cosa, non solo sul Sentiero, ma anche nella vita. Devo tornare così spesso sull'argomento dei desideri e delle paure, poiché la stragrande maggioranza delle persone che intraprendono il Sentiero hanno l'incomprensione dei propri desideri e l'ignoranza delle proprie vere paure, che diventano i principali ostacoli al raggiungimento del proprio obiettivo. Ed è con loro che devi lavorare prima di tutto, per comprendere e diventare consapevole della loro presenza, contenuto e grado di influenza su di te. Non succede mai diversamente, e non dovresti farti illusioni su questo.
Il successo nel lavoro interiore dipende direttamente dal tuo atteggiamento verso di esso. Se occupa un posto comune tra i tuoi altri interessi, i tuoi progressi saranno molto limitati e i risultati del tuo lavoro saranno instabili e superficiali. Non sarà più, infatti, un lavoro, ma una sorta di hobby, divertimento e svago. Questo è il significato principale del termine “lavoro” in relazione al Cammino: attività costante finalizzata al raggiungimento di un obiettivo ben definito. Il risultato arriva come risultato di sforzi costanti, qualsiasi altro approccio non porta risultati tangibili. Immagina di aver deciso di costruire una casa. E così hai cominciato a scavare per le fondamenta, e poi hai interrotto il lavoro per un po' di tempo. Le piogge sono passate e le fondamenta sono piene di argilla e devi rifare parte del lavoro già fatto. Qualcosa di simile accade quando inizi a esercitarti nella pratica e poi lascia per qualche tempo e fai altre cose. Solo che qui l'"argilla" cancella quasi istantaneamente le tracce dei tuoi sforzi, o comunque molto rapidamente. Quindi anche le fondamenta non saranno fatte nella casa del tuo lavoro, e cosa possiamo dire del tetto e del raggiungimento dell'obiettivo almeno in un prossimo futuro…
Se il lavoro su te stesso diventa la parte più importante della tua vita, i risultati non tarderanno ad arrivare. Ma anche qui ci sono possibili trappole, che ogni vero cercatore deve conoscere e ricordare. Se l'obiettivo del tuo lavoro è acquisire la forza, sviluppare la percezione extrasensoriale e i superpoteri in generale, allora ti muoverai sicuramente verso il raggiungimento di tuoi obiettivi, ma altrettanto stimolerai il tuo stesso ego. Ecco come appaiono i maghi e le persone che hanno sviluppato proprie capacita, ma non hanno conosciuto Dio. Possono fare molte cose in confronto con i "cercatori" che non vogliono sforzarsi. Ma se tu stesso diventi l'obiettivo del tuo lavoro, allora può ottenere i risultati desiderati, ma la trasformazione spirituale non avverrà mai. Puoi curare i disturbi psichici con l'aiuto di pratiche spirituali, puoi diventare un sensitivo o un negromante, puoi imparare a influenzare le persone e le circostanze, ma non avverrà nessun tipo di trasformazione. Ci saranno cambiamenti quantitativi, ma non qualitativi. Avevi molta paura, ora ne hai di meno. Potevi sentire solo le tue stesse energie, ora senti gli stati delle persone intorno a te. Puoi influenzare altri con un effetto magico, ma questo non ti cambia in alcun modo, a meno che, ovviamente, non consideri come cambiamenti l'accresciuto senso di sicurezza in te stesso e di soddisfazione, derivante dalla sensazione di potere. Non è poi così raro che il lavoro su sé stessi allontani le persone da Dio piuttosto che condurle a Lui, e i desideri e le paure ne diventano la causa. Non cercherai mai il potere se non hai paura degli altri o della vita in generale. Questa paura, unita all'illusione della separazione dalle persone e da Dio, ti fa cercare protezione per rafforzarti e acquisire potere sulle circostanze. Ma se capisci la fonte delle tue paure e aspirazioni, puoi sfuggire alla trappola della paura, lavorando per liberartene e non per compensarla con mezzi magici.
Ogni lavoro ha un fine e i mezzi che corrispondano al raggiungimento di tale fine. Quando una persona lavora da sola, questa resta una la sua storia “personale”. Anche se ha già raggiunto lo stadio di seguire la Volontà di Dio nel suo lavoro, questo è pur sempre una storia tra lui e Dio. Nel momento in cui un uomo entra nel Lavoro Sufi, la sua situazione cambia. Il suo lavoro personale diventa una parte del Lavoro generale, che, come dovrebbe essere, ha i suoi obiettivi molto più alti di quelli che una persona può porsi, anche se ha raggiunto il livello spirituale più alto. Una persona - pur avendo il sostegno e la guida del Signore - è ancora limitata sia nelle sue forze, e nelle sue capacità. Il Lavoro dei sufi va al di là dei compiti individuali dei suoi partecipanti ed è diretto a beneficio di molte persone che non sono nemmeno consapevoli della sua esistenza. E, naturalmente, non c'è nessuna attività tipo "fai da te", che caratterizza di solito gran parte dell’attività umana, perché tutto nel lavoro dei sufi è subordinato alla Volontà di Dio e mantenimento dell'armonia della Creazione.
Insegnare alle persone e aiutarle a trovare la Via è una parte importante del Lavoro Sufi, ma non esaurisce in alcun modo tutte le sue direzioni. Alla maggior parte dei nuovi arrivati nei gruppi sufi all'inizio semplicemente non viene detto il contenuto di altri aspetti del Lavoro. Questo accade perché il loro livello di formazione non consentirà loro di parteciparvi comunque. Inoltre, non tutti i nuovi arrivati rimangono nel Lavoro per molto tempo, e hanno solo bisogno di sapere esattamente quanto richiede il loro stato attuale e non oltre. Ottengono quello che possono prendere, o quello per cui sono venuti, e poi vanno per la loro strada. Coloro che rimangono sul Sentiero e vogliono continuare a percorrerlo, hanno bisogno, volenti o nolenti, di entrare nel Lavoro sempre più pienamente. Non c'è scelta: il Sentiero si manifesta qui e ora solo grazie all'attuazione del Lavoro, e coloro che vogliono percorrerlo, devono fare il più possibile la loro parte. Inoltre, colui che sta maturando per la partecipazione cosciente in esso più velocemente di altri, si muoverà anche più velocemente lungo il Sentiero.
La condizione delle persone che sono appena arrivate e iniziano a lavorare su sé stesse è di solito molto lontane dallo stato accettabile per Lavoro. Non hanno nulla da dare, possono solo ricevere: pratiche, baraka («baraka» è un termine sufi, che significa grazia, benedizione divina) e conoscenza. Questo stato di cose dura per qualche tempo, ma non dura per sempre. E qui c'è una sorta di divisione interna che divide le persone in coloro che sono pronti a servire Dio o pronti a servire solo se stessi - e come eccezione alle regole, servire gli altri. E servire sé stessi e servire Dio sono cose così diverse che è assolutamente impossibile combinarle in una sola persona. La situazione è piena di ironia: perché proprio nel servire Dio, una persona raggiunge effettivamente i suoi obiettivi più alti e tutto ciò che non può essere raggiunto né dai propri sforzi né dalle pratiche magiche.
I sufi dicono che prima lo sceicco serve i suoi discepoli, e poi i discepoli iniziano a servire il loro sceicco. Le menti egoistiche vedono in queste parole un accenno che lo sceicco si arricchisce a spese dei suoi studenti e li usa per i propri scopi. Tutto può succedere in ordini e gruppi degenerati. Ma dove viene compiuto il Lavoro, servire lo sceicco significa aiutare a lui nell’attuazione del Lavoro, aiutare a servire l'Altissimo. Inoltre, la partecipazione al Lavoro non può avvenire per forzatura, contro la volontà di colui che è invitato a partecipare ad alcune azioni ad essa connesse. Invitato a lavorare, ma mai forzato. E vengono invitati solo coloro che sono già pronti, coloro che ne hanno bisogno per ulteriore crescita e sviluppo. Il tuo rifiuto o consenso mostra il grado della tua maturità e quanto comprendi l'importanza del Lavoro, a cui hai precedentemente partecipato come semplice fruitore.
Qualsiasi lavoro richiede energia e tempo per essere completato. E qui ognuno decide da solo, quanto impegno e tempo può dedicare al Lavoro che non è direttamente correlato ai propri problemi. Nella maggior parte dei casi, la decisione presa predetermina la sua ulteriore permanenza nel Lavoro. Potrebbe non andarsene subito, ma dopo un po' i requisiti per i membri del gruppo diventeranno troppo scomodi per lui e lo lascerà comunque. I sufi non vivono per sé stessi e nessuno dei veri mistici vive così. Preoccuparsi solo di risolvere i propri problemi, significa inchiodare lo sguardo sulla terra e non poter vedere mai l'altezza indescrivibile bellezza del cielo.
Come in molti altri ambiti della vita umana, nel Lavoro tutto è determinato dall'atteggiamento verso di esso, e l'atteggiamento è determinato dal livello di comprensione. Se capisci l'importanza di lavorare su te stesso, sarai in grado di cambiare te stesso. Se capisci l'importanza del Lavoro a cui partecipi, hai tutte le possibilità di percorrere il Sentiero e scoprire che cose l'unione con Dio.