Ci sono molte storie che raccontano della perdita del Paradiso da parte dell’uomo - un luogo fertile in cui era alla presenza di Dio, senza conoscere preoccupazioni o problemi. I Sufi hanno una parabola chiamata "Il Gioiello", che descrive come un saggio monarca mandò i suoi figli in terre lontane alla ricerca di qualche tesoro, ma l'effetto magico dei luoghi dove essi giunsero fece loro dimenticare il loro scopo, dimenticare sé stessi e smettere di riconoscersi. E solo grazie all'aiuto di un saggio inviato dal padre, riuscirono a tornare indietro. Il tema del ritorno è presente in molte religioni e il concetto del Sentiero è spesso associato ad esso - con il processo di ritorno dal mondo dei sogni al regno della vera realtà.
Il tema del ritorno al proprio stato vero, alla vera natura o vero "io" è presente nella maggior parte delle correnti spirituali, anche quando si afferma che non c'è bisogno di cercare nulla, le correnti spirituali comunque ti invitano a “capire” la propria coscienza, cioè a volgere la propria attenzione indietro. Questo è il messaggio: torna indietro, rivolgi la tua attenzione, allontanati dal mondo e svegliati dal sogno che ti ha dato. E questo, in effetti, è il Sentiero – nel ritorno a quell'Altissimo, che è o direttamente in te, o – in altri livelli di Realtà.
Veniamo in questo mondo attraverso l'azione del Flusso discendente della Creazione e ce ne andiamo attraverso l'azione del Flusso Ascendente. Ho già scritto parecchio su di loro e non mi ripeterò qui. Il tema del ritorno è molto semplice: muori e risorgi - o al Giudizio Universale, o in un nuovo corpo e in una nuova vita, portando con te tutto il karma accumulato nelle vite precedenti. La morte di ciascuno di noi risponde alle leggi dell'esistenza del corpo e alle energie del Flusso Ascendente, quindi attraverso di esso andiamo e torniamo comunque da qualche parte. Un'altra cosa è che puoi tornare in diversi modi, e non è molto facile capire quale forma di ritorno alla Sorgente sia migliore o peggiore.
Se sei ateo e non ti aspetti nulla da un aldilà, allora non hai nessun posto dove tornare, poi solo scomparire nel nulla, da dove sembri essere apparso. In questo caso, tutta la motivazione della vita si riduce a costruire un paradiso individuale o collettivo sulla Terra e ottenere il massimo piacere dall'essere su di esso. Per coloro che aspettano il Giudizio Universale, non c'è bisogno di affrettarsi con il ritorno: il Giudizio non avverrà presto, e devi solo essere paziente senza peccare, e lì, dopo la morte, tutto si rivelerà come dovrebbe. E coloro che credono nella rinascita dell'anima, possano prendere il tutto tempo che vogliano e magari comportarti bene, alleggerendo cosi il proprio karma. La questione del ritorno nella maggior parte dei casi è posticipata a "dopo la morte", e dopo di essa, come sapete, lasciamo tutti questo mondo mortale. Morire, francamente, non è molto difficile; La vita di solito è molto più difficile.
Moriremo tutti e andremo tutti da qualche parte quando moriremo. Se a ognuno è donato secondo la propria fede, allora alcuni andranno all'inferno, mentre altri andranno all'inesistenza, e anche questo sarà una specie di ritorno, anche se non in senso mistico. I mistici vedono un metodo di ritorno che può essere considerato solo come ritorno: ritornare a Dio vivo. Tale ritorno, secondo i mistici, sarà vero.