Immaginate una strada larga, dove centinaia di persone possono camminare contemporaneamente. Questo è l'inizio del Sentiero che conduce al Dio, e l'avanzamento qui non richiede molto sforzo. Molti ricercatori intraprendono un Sentiero, e all'inizio la loro condizione è praticamente uguale. Avanzando lentamente, dopo un po’ di tempo raggiungono il primo cancello, attraverso il quale devono passare per continuare il loro percorso. Diciamo cosi, che non possono attraversare questo cancello, se nel frattempo non si sono liberati di alcuni desideri e attaccamenti. Cosi alcune persone, che sono riuscite a lavorare su sé stesse, si spostano, e alcune rimangono davanti al primo cancello, finché non sono pronte a passarci attraverso o fino a quando non abbandonano affatto questo Sentiero. Passando dal primo cancello, la strada si restringe, e solo decine di persone possono continuare il percorso. Raggiungono il prossimo cancello, attraverso il quale possono passare solo se sono riusciti a sviluppare in sé stessi il livello di percezione necessario. Quindi, una parte rimane di nuovo davanti all'ingresso della fase successiva del Sentiero, e una parte continua a muoversi. E la strada si restringe di nuovo e ora solo pochi, solo piccoli gruppi di cercatori possono percorrerla. Di conseguenza, raggiungono la porta successiva, e di nuovo c'è una divisione e un altro restringimento del Sentiero. Alla fine, la strada diventa uno stretto sentiero e l'ultimo cancello lascerà passare solo chi è pronto. Nella fase finale del Sentiero non c'è affatto la strada, solo un vasto campo, terra vergine, lungo il quale colui che è arrivato spiana la propria strada del cammino.

Per qualcuno che sta cercando di percorrere il Sentiero da solo, l'immagine descritta non ha molto senso. Il suo sentiero è già stretto e questa suo “essere solitario” non gli permette di capire a che punto del percorso si trova. C'è un'opinione secondo cui la ricerca di un “solitario” lo aiuta a realizzare la sua unicità, che con un approccio creativo apra esattamente quella Strada che è adatta a lui. Ma in realtà, di regola, i solitari cercano di inventare qualcosa che già comunque esiste, tuttavia si illudono di potere apportare delle originalità al percorso già esistente che molto spesso se non sempre è qualcosa che li frena nel progresso invece che aiutarli.

Le leggi attraverso le quali una persona può arrivare a una trasformazione spirituale sono comuni a tutti e chi cerca di ignorarle non arriva a nulla. Inoltre, muovendosi da solo, una persona accumula molte delusioni, semplicemente a causa del fatto che non ha le conoscenze necessarie per interpretare e comprendere correttamente le esperienze vissute. È difficile acquisire le conoscenze necessarie nei libri per due motivi: in primo luogo, non è facile trovare un libro in cui tale esperienza venga descritta e interpretata correttamente; e in secondo luogo, si deve essere in grado di comprendere correttamente ciò che è scritto senza cadere in nuovi errori. Quindi, è meglio fare prima una esperienza e poi cercare la sua interpretazione. Ma di solito è il contrario: il ricercatore prima legge la descrizione dell'esperienza di qualcuno e poi cerca di ripeterla. Ci sono molti pericoli in questo approccio, principalmente associati alla creazione di idee inizialmente errate sull'esperienza desiderata e ai successivi noiosi tentativi di ottenere qualcosa che non esiste in natura.

Quando i ricercatori lavorano in gruppo, il processo di restringimento del Sentiero appare a loro molto più chiaramente. Ogni gruppo ha il suo schema energetico, periodi di alti e bassi nel lavoro, e in ogni gruppo che si muove davvero, arrivano momenti in cui si verifica una diversificazione dei suoi membri. Laddove i ricercatori formano qualcosa come un club di interesse, discutendo testi o leggendoli ad alta voce e vari tipi di imitazioni del lavoro spirituale, si verifica anche la diversificazione, ma si basa su motivi di ego: simpatie, antipatie e altre sciocchezze. Se il gruppo funziona davvero, allora l'aumento dell'intensità dell'energia al suo interno sarà inevitabile e allo stesso tempo ci saranno quelli che rimarranno indietro nella loro crescita.

Immagina un fiume che entra in un canale che si restringe. Quando si entra in un canale stretto, la velocità e la forza del flusso al suo interno aumenteranno. Allo stesso modo, ogni restringimento del Sentiero richiede un aumento dell'intensità degli sforzi interni e allo stesso momento questa l'intensità porterà al fatto che il passaggio a nuovi stadi del Sentiero viene raggiunto più velocemente. Puoi dedicare un'ora o due al giorno a praticare la consapevolezza, oppure puoi sforzarti di essere costantemente consapevole di te stesso. Puoi leggere una preghiera una o anche cinque volte al giorno, oppure puoi tornare ad essa in ogni minuto libero. Il dhikr che vivi ricordando costantemente Dio è molto più intenso del dhikr che fai come esercizio. La vera devozione a Dio e la disponibilità a servirlo non si sviluppano in un ricercatore se lui non ha acceso in sé il fuoco della aspirazione verso l'Altissimo.

Lavorare in gruppo aumenta le tue possibilità di successo e accelera il cambiamento interno. La partecipazione a un gruppo consente di beneficiare l'esperienza, che hanno fatto altri membri, senza ripetere i loro errori e utilizzare le chiavi per la svolta interiore che hanno scoperto nel loro lavoro. In un gruppo sono possibili pratiche molto difficili o addirittura impossibili da fare da soli - e questo, probabilmente, è uno dei principali vantaggi di lavorare in un gruppo. Ma ci sono anche degli svantaggi: in un gruppo ben funzionante diventa subito chiaro chi è pronto per il restringimento del Sentiero e chi vorrebbe impegnarsi poco o anche addirittura restare lì, dove è già riuscito ad arrivare, soddisfatto di ciò che già possiede, e non desiderando fare ulteriori sforzi.

La diversificazione non avviene istantaneamente: è un processo lento e graduale. Un gruppo può lavorare un lungo periodo senza che nessuno dei suoi membri "rallenti e cada". Qualcuno si muove più velocemente, qualcuno più lentamente, e non c'è niente di strano in questo: il modo in cui siamo fatti è che alcuni iniziano rapidamente e poi rallentano, mentre altri accelerano piano, piano e poi fanno uno scatto improvviso. Nessuno vola costantemente come una freccia, tutti hanno momenti di accelerazione e di fermate lungo la strada. Il lavoro si basa sul fatto che gli sforzi devono cambiare la loro intensità e ciò che era sufficiente all'inizio, smette di dare frutti dopo. Di norma, l'intensità necessaria si ottiene complicando le pratiche, la cui attuazione accresce nel lavoro interiore del ricercatore. Ma ogni transizione del gruppo verso pratiche più complesse rivela coloro che le affrontano peggio di altri e iniziano a rimanere indietro.

L'efficacia del lavoro in gruppo dipende direttamente dal livello di tutti i suoi membri, quindi i principianti non possono studiare e stare nello stesso cerchio di coloro che sono già avanzati lungo il Sentiero. Non avrà senso né per l'uno né per l'altro. I principianti risolvono i loro problemi e quelli più avanti risolvono i loro e non funzionerà combinare il loro lavoro insieme. La ragione di ciò non sarà solo la differenza di abilità, ma anche la differenza nel livello di intensità delle energie interne. Tutto, alla fine, dipende dall’ intensità delle energie interne. Se il tuo spazio interiore è ripulito e la tua mente è sottomessa alla consapevolezza, i tuoi centri energetici funzionano a pieno regime e tu puoi interagire con le energie dell'Altissimo: la Presenza Divina e la Grazia di Dio. Un gruppo di ricercatori con lo stesso livello di sviluppo è in grado di creare in un cerchio un'energia quantitativamente e qualitativamente superiore a quella che hanno individualmente. Questo vale per qualsiasi gruppo normalmente funzionante, sia esso composto da novizi o mistici di alto livello. Ma ogni volta che il gruppo avanza e arriva al punto di aumentare l'intensità del lavoro, arriva un momento in cui diventa possibile la diversificazione e la separazione tra i suoi partecipanti.

Naturalmente, ci sono gruppi che attraversano il restringimento del Sentiero senza perdere nessuno. Ci sono anche gruppi che praticano a lungo, ma non raggiungono mai nemmeno il primo restringimento del Sentiero, perché inizialmente non si impegnano adeguatamente. Tutto può succedere: a volte una o due persone sopravanzano il loro gruppo così tanto da entrare nel cancello stretto senza il resto dei suoi membri e cosi devono lasciare il gruppo, perché se rimangono non potranno più lavorarci e smetteranno di crescere.

Quando il lavoro viene svolto sotto supervisione, problemi di questo tipo vengono generalmente risolti spostando e assegnando le persone a gruppi adeguati al loro livello. Quello che ha superato i suoi compagni si unisce al gruppo che è

avanti e chi sta dietro può unirsi a gruppo successivo. Ma questo è possibile solo nei casi in cui si sta svolgendo un'Lavoro sufficientemente grande e tali gruppi esistono. Se una persona non è solo rimasta indietro, ma si è fermata del tutto, dovrebbe andarsene per non soffrire essa stessa e non interferire con il lavoro degli altri. Questo è uno sviluppo naturale della situazione, all’inizio le persone scelgono il Sentiero, poi il Sentiero seleziona coloro chi è in grado di superarlo. Così è sempre stato, e così è ora, perché tali sono le leggi di ogni Sentiero che conduce a Dio.