La nuvola dovrebbe scaricare l ‘acqua, liberarsi dalla gravità dell'umidità accumulata e scomparire. Se, per qualche motivo fantasioso, le nuvole smettessero improvvisamente di piovere e vagassero per sempre colme, alla fine, coprirebbero completamente il cielo. Allo stesso modo, l'inespresso riempie gradualmente lo spazio interiore di una persona, colmandola di oscurità. L'inespresso è come un velo che nasconde una persona da sé stessa - dai suoi veri desideri, emozioni e sentimenti. L’inespresso (emozioni, desideri, sentimenti energie sessuali) è una fonte di costante tensione, frustrazione e insoddisfazione che non riesce e non permette di trovare una soluzione.

Reprimere le tue emozioni è solo una parte del problema, anche se è molto seria. La negazione di sé stessi, in cui vive la maggior parte delle persone, crea una situazione in cui una persona inizia ad avere paura di esprimersi. Tutto è limitato dalla negazione di sé - e anche pensieri e desideri innocenti diventano "vergognosi" e inadatti né all'espressione, né all'attuazione. Quindi inizi a vergognarti di te stesso, a essere infinitamente timido e a perdere le molte opportunità che la vita offre. Qualcuno si vergogna dei suoi sentimenti e si proibisce di piangere, qualcuno non può confessare il suo amore, preferisce soffrire e spera che queste sofferenze vengano notate dall'oggetto del suo amore. Alcuni, invece hanno vergogna di dire direttamente ciò di cui hanno bisogno, iniziano a girare intorno all’argomento, come se alludessero al loro desiderio, e poi si arrabbiano perché nessuno li capisce. Situazioni simili si verificano continuamente e per molte persone tutta la loro vita scorre secondo lo schema - non esprimere.

La nostra mente è un grande mago, specialmente quando si tratta di creare illusioni e autoinganni. Tutti coloro che non si esprimono, inventano sempre “giuste” scuse per spiegare perché non possono mostrare i loro veri sentimenti e perché sono costretti a comportarsi in modo non sincero. Anche questo è un compenso, ma interno però, volto a giustificare la propria vigliaccheria, che però non viene quasi mai percepita dalla persona stessa. Ci sono sempre scuse come: "a cosa mi serve", "non farà sentire meglio nessuno" o anche più universale che spiega tutto - "sono fatto così". Avendo deciso in passato di non mostrare i propri sentimenti e nascondere i propri pensieri, dopo un po' una persona non è più in grado di esprimerli - la mente "chiude" questo argomento una volta per sempre (es. essendo stato educato fin da piccolo a non piangere oggi che sono adulto ho codificato questo comportamento e non sono più in grado di piangere). Altro esempio inerente alla “in espressione” può essere questa … Tutti abbiamo provato l’esperienza di chiudere una relazione perché non amavamo più la persona ma questo non ci ha impedito di ricreare con un'altra persona un rapporto amoroso, al contrario se amo una persona ma non sono corrisposto e prendo decisione di soffocare i miei sentimenti allora sarà molto probabile che non mi innamoro più o che farò molta fatica a farlo. Allora una persona diventa una specie di “cosa a sé”, incompresa e non apprezzata da nessuno. Per alcuni, la valutazione degli altri diventa del tutto superflua a causa della generale delusione nei propri confronti, nei confronti degli altri e nella vita in generale. L'inespresso porta piuttosto rapidamente all’idea dell’impossibilità a realizzarsi, e da questo alla completa delusione nella vita.

Può essere abbastanza difficile riaprire un argomento precedentemente “chiuso”, perché per la mente è difficile spostarsi da una posizione una volta fissata. La mente chiude la porta e getta via la chiave. Fissa la reazione di negazione, che sopprime altre possibili reazioni che sono cadute sotto il divieto. Avendo proibito a te stesso di fidarti delle persone, è difficile tornare a una posizione di fiducia. Impedendo a te stesso di dubitare nelle proprie idee, devi giustificare o ignorare tutto ciò che non rientra nella struttura mentale che ti sei costruito. Avendo proibito a te stesso di esprimere sentimenti o desideri, tornare alla loro espressione non appena si presentano è molto difficile. L'inerzia della mente in questo senso è molto grande, ed è molto più facile chiuderla che aprirla. E più giovane sei stato quando hai preso la decisione di chiudere, e più difficile sarà riaprire più tardi. Se la decisione viene presa durante l'infanzia, il divieto si fissa cosi rigidamente, che ci vuole un grande sforzo per liberarsene. Anche la comprensione del problema a livello della mente non aiuta molto ad eliminare il divieto, perché semplicemente imporre una decisione alla fissazione precedente, non annulla essa completamente. Se una volta hai deciso di non piangere, e ora anche vorresti, il corpo e la mente però resisteranno e non verserai neanche una lacrima. Sembri pronto a piangere, inoltre, ne hai veramente bisogno, ma l'impostazione della mente per sopprimere la reazione del pianto si rivela più forte della tua nuova decisione. Ed è impossibile superare questo atteggiamento con un semplice sforzo di volontà.

La nostra mente è plastica, come la cera calda: ogni nuova impressione lascia un'impronta in essa, proprio come possiamo imprimere la nostra impronta digitale nella cera morbida. Dopo che la cera si è raffreddata, perde la sua plasticità, diventando dura e per restituirle plasticità è necessario riscaldarla nuovamente. Quasi la stessa cosa accade con la mente. Ogni nuova impressione lascia una traccia - profonda o superficiale, dopodiché passa nella parte della mente che chiamiamo memoria, e lì non c'è più plasticità - tutto diventa solido e immutabile. Cosi anche la decisione di chiudersi, presa sulla base delle impressioni ricevute, si indurisce e quindi non può essere modificata dal semplice desiderio di liberarsene. A proposito, la stessa cosa accade con i ricordi spiacevoli: non puoi liberartene semplicemente con la tua volontà, tranne che sopprimerlo il più profondamente possibile nell'inconscio, ma questa azione in sostanza non risolve nulla, perché un eccesso di controllo si trasforma sempre in un eccesso di tensione nella mente e nel corpo.

Per togliere la forza dalle decisioni prese in precedenza, è necessario restituire plasticità alla mente. Se la cera viene riscaldata di nuovo, diventerà liquida e l'impronta lasciata su di essa scomparirà senza lasciare traccia. Se vuoi cambiare qualcosa nelle fissazioni della tua mente, dovrai fare lo stesso con essa. Solo che al posto del fuoco, si dovrebbe usare il potere della propria Coscienza, perché solo la sua energia è in grado di “sciogliere” le connessioni fissate nella mente. E per quanto più forte sarà la tua attenzione, per tanto più velocemente e facilmente puoi liberartene dalle connessioni fisse, cioè, maggiore è la tua consapevolezza, più facile sarà per te lavorare con la mente, liberandoti da tutte le fissazioni che un tempo potevano essere state anche utili per proteggerti, ma che nel tempo si sono trasformate in un pesante fardello. Dirigendo la tua attenzione alle reazioni, alle idee o ai ricordi della mente, li stai effettivamente "cancellando". Ogni impressione, reazione o decisione porta in sé una certa carica, un impulso di energia, che viene rilasciato grazie a potere della Coscienza nel processo quando dirigi la tua attenzione e la tieni abbastanza a lungo su di esse. La luce del sole scioglie un pezzo di ghiaccio riscaldandolo. L'Energia della Coscienza agisce sulle strutture di tutti i nostri corpi come un catalizzatore, liberando e dissipando le energie in essi contenute. Solo così la mente e il corpo eterico vengono purificati, e così si arriva alla possibilità di prendere coscienza dell'inespresso e di esprimerlo.