Un pensiero non detto o un'emozione inespressa sono sempre in attesa di un'opportunità per esprimersi in qualche modo. Ma se una persona è abituata alla non espressione, allora i suoi tentativi consci di espressione sono sempre timidi e accartocciati, e quelli inconsci sono inadeguati alla situazione (l’inadeguatezza è riferita ad esempio al fatto che a volte una persona può avere esplosioni di ira sproporzionate rispetto al motivo scatenante e questo avviene perché appunto non c e stata fino al quel momento nessuna espressione di un certa emozione, come quando una persona si carica di risentimento nei confronti di qualcuno e alla fine anche per una sciocchezza esplode in un impeto di ira che apparentemente può sembrare eccessivo). Inizialmente reprimi la tristezza quando dovrebbe essere espressa e poi piangi a dirotto mentre ascolti musica o guardi un film sentimentale. Non esprimendo i tuoi sentimenti al momento della loro nascita, vivi sempre “fuori luogo e fuori momento”, e in conseguenza anche per te stesso la tua vita inizia a sembrare ridicola e piena di occasioni perse.

L'inespresso e l'abitudine di non esprimere diventano seri ostacoli sulla Via. Se pratichi da solo, sceglierai pratiche adatte a te per compensare, ed è improbabile che tu possa arrivare a una vera purificazione e cambiamento nelle strutture della tua mente, che guida tutto. Pregando Dio, inizierai a chiedere non ciò di cui hai veramente bisogno - perché preferisci non attribuirgli importanza - ma ciò che ti sembra "giusto" e "piacevole a Dio". L'abitudine alla non-espressione porta i suoi pesanti frutti quando tu stesso non riesci ad articolare veramente ciò di cui hai veramente bisogno, perché hai paura dei tuoi stessi desideri, anche se in essi non c'è niente di “male”.

Lavorando sotto la guida, se non esprimi, non puoi aprirti e quindi non c'è una vera interazione con il Maestro. Non esprimendo i dubbi che sorgono, si accumulano incomprensioni, che si svilupperanno gradualmente in un rifiuto di ciò che sta accadendo. Non si può lavorare efficacemente con qualcuno che è chiuso, e questa regola si applica non solo all'interazione con il Maestro, ma anche all'interazione con Dio. Non puoi essere chiuso alle persone e aperto a Dio, anche se ti sembra che queste siano cose diverse. E qui il punto non è nemmeno che il tuo spazio interiore sia strapieno di energie inespresse, il fatto è che non sarai in grado di interagire veramente con Dio, perché non sarai nemmeno in grado di aprirti completamente a Lui. L'abitudine di non aprirsi e di non esprimersi diventa quasi non superabile nel tempo.

Puoi nascondere i tuoi sentimenti, i tuoi dubbi e persino la tua resistenza al Maestro, ma non puoi nascondere tutto ciò a un Maestro vero. Il Maestro può vedere perfettamente il tuo vero stato, ma non può aiutarti finché non sei pronto a collaborare. Il Libero arbitrio, dato a una persona, agisce proprio nel fatto che è impossibile aiutarla a risolvere i problemi interni, finché non lo desidera lei stessa. E anche in quel caso, ci aspetta un lavoro difficile. Esattamente lo stesso principio si applica all'aiuto di Dio: Egli non può aiutarti se non cerchi questo aiuto. Anche qui, pur sembrando paradossale, la scelta della non espressione e della sofferenza, e un qualcosa di legato strettamente al tuo libero arbitrio.

Qualsiasi porta una volta chiusa può essere riaperta – quando c’è un desiderio. Tutto ciò che non è espresso può essere espresso, anche se richiede molto tempo. L'inespresso ostruisce il tuo spazio interiore e blocca i tuoi centri energetici. È una barriera sulla strada verso l'interno, verso quelle porte che ti aprono la realtà di Dio. All'inizio del Cammino bisogna sempre lavorare con l'inespresso per arrivare alla fine all'inesprimibile. L'inespresso è generato dalla persona stessa e l'inesprimibile sorge come risultato dell'esperienza dell'immersione nelle realtà diverse. Entrambi sono accompagnati dal silenzio, solo nel primo caso crea tensione e profonda tristezza, e nel secondo è pieno di pace e senso del miracolo. Questa è l'intera differenza, ma in essa c'è l'intero Sentiero.