Senza la pratica della contemplazione è quasi impossibile riuscire a conoscere sé stessi e Dio. La contemplazione ci offre una tale opportunità di comprensione profonda, che non è disponibile in nessun'altra pratica usata sul Sentiero spirituale. Qualsiasi persona che sia seriamente impegnata nell'autocoscienza e nell'esplorazione di sé, prima o poi arriva a eseguire la contemplazione, anche senza sapere e capire che al momento è impegnata in essa e non nella semplice osservazione di sé.
Ad esempio, hai deciso di esplorare il tuo mondo interiore, hai iniziato ad essere consapevole e ad esprimere emozioni represse, e durante l'esercizio la tua mente si è riempita di immagini di ricordi del passato di cui ti eri quasi dimenticato. Queste immagini, di regola, volano rapidamente e può essere abbastanza difficile concentrarsi su di esse subito e durante l'esercizio. Ma non sarebbe saggio non prestare a loro attenzione, perché sono la risposta al tuo tentativo di liberarti dalle energie represse, il che significa, che ad esse sono associate emozioni e sentimenti che “chiedono” di essere liberati. Pertanto, dovresti tornare su questi ricordi in un secondo momento e lavorare con loro separatamente. E così ti siedi e raccogli dalla memoria una di quelle immagini che ti si sono apparse nella pratica dell'espressione. Come capire cosa porta in sé tale ricordo e perché proprio questo ti è venuto in mente? Devi espanderlo, cioè entrare nella memoria ad esso associata. Permetti semplicemente alla memoria di fluttuare e dispiegarsi, osservandola con l'intento di vedere l'intera immagine. L'intenzione gioca un ruolo importante nella contemplazione, perché stabilisce la direzione e la forza dell'attenzione e la mente diventa pronta a trattenerla per tutto il tempo necessario. Mantenere l'attenzione sull'oggetto in studio è un elemento importante nella pratica della contemplazione.
E ora mantieni un episodio della memoria nel campo della tua attenzione: il primo passo è completato. Il secondo passo è collegare la memoria visiva con i tuoi sentimenti e sensazioni di allora. Guardi un evento del passato, cosa hai provato? Il collegamento di ciò che stai contemplando con le sensazioni che hai è la chiave principale per praticare la contemplazione in relazione all'affrontare i tuoi problemi. Il solo guardare la memoria non è sufficiente: devi essere consapevole delle sensazioni che ne derivano. I sentimenti sono la tua chiave per comprendere il problema, per conoscere la verità su ciò che ti è realmente successo e non su ciò che pensavi di te stesso in quel momento. Presupponiamo che quando entri in un ricordo, provi tensione e nient'altro non riesci da associare la sensazione di allora. Può essere sottile, ma se la guardi, si aprirà e vedrai quale sensazione stavi reprimendo in quella situazione ormai lontana. Quindi, da un lato, capirai meglio le ragioni delle tue azioni in passato e come ti influenzano nel presente. D'altra parte, sarai in grado di dissipare le energie represse, sia attraverso il solo potere della consapevolezza, che attraverso la pratica dell'espressione. La tua mente diventerà meno tesa, perché non avrà bisogno di continuare a controllare le emozioni represse in passato e il tuo spazio interiore diventerà più libero.
La pratica della contemplazione ci permette di usare la luce della Coscienza per conoscere la verità su una situazione particolare o su un altro oggetto. Il principio è lo stesso: mantenere l'immagine nel campo dell'attenzione e tracciare parallelamente i propri sentimenti. Ad esempio, provi una certa insoddisfazione dopo aver parlato con qualcuno che conosci. Al momento della comunicazione, non sei stato in grado di rintracciare il motivo per cui è sorta tale insoddisfazione e per capire cosa ti ha ferito, devi sederti e guardare con calma la situazione. Qui è meglio passare da un sentimento di insoddisfazione, prima prestando attenzione ad esso e poi sollevando la situazione della comunicazione nel campo dell'attenzione. Quindi la sensazione di insoddisfazione che stai guardando ti porterà al momento, che ti sei perso, e ti diventerà chiaro, cosa hai espresso non interamente, cosa represso o cosa ti ha "toccato".
Fino a qui viene descritta la pratica della contemplazione sia per evidenziare emozioni legate a qualcosa avvenuto nel passato remoto e sia per mettere a fuoco sensazioni non ben definite legate ad avvenimenti più recenti, “odierni”.
La contemplazione ha la stessa natura della consapevolezza, la differenza tra loro sta nel fatto, che quando sei consapevole, osservi i processi attuali: cambiamento di pensieri, emozioni, cambiamenti nel tuo stato, nella contemplazione - una singola situazione, sentimento o oggetto esterno. Sia nella consapevolezza, che nella contemplazione, la visione e conoscenza, sono svolte dalla Coscienza. Ma la consapevolezza ci dà la conoscenza delle reazioni e degli stati dei nostri corpi, e la contemplazione serve per risolvere problemi specifici, di scoprire la verità che sfugge alla nostra attenzione o non rientra nemmeno nella sua sfera. La pratica della contemplazione ci aiuta a scoprire quelle cose, che sono state nascoste alla nostra autocoscienza nel flusso delle attività quotidiane.
La coscienza ha il potere di vedere ciò che nella maggior parte delle persone viene estinto dall'identificazione con la mente. La mente si appropria del potere della Coscienza e rafforza con essa le sue illusioni, e quindi, la comprensione di ciò che sta accadendo di solito dipende direttamente dai condizionamenti e dai paraocchi che esse mettono alla percezione umana. Nella contemplazione, correttamente eseguita, l'intero potere della Coscienza è diretto all'oggetto contemplato, e quindi la verità ad esso associata viene rivelata in pieno.
Supponiamo, che ci sia una situazione, per la quale non vedi una soluzione accettabile per te stesso. Siediti, porta la situazione difficile davanti al tuo sguardo interiore e inizia a guardarla con l'intenzione di capire cosa fare. Non dimenticare di tenere traccia di come ti senti. Non devi pensare, devi guardare, sebbene alla mente viene lasciata la capacita di formulare periodicamente o tutto in una volta ciò che ti viene rivelato dal semplice “guardare”. L'abilità di rimuovere la mente dall'osservazione si sviluppa nella pratica della consapevolezza, e più è alta (la consapevolezza), più efficace sarà la contemplazione di qualsiasi problema. Quindi, guardi al problema, realizzando costantemente tutti i suoi aspetti e allo stesso tempo il tuo atteggiamento nei loro confronti. Dopo un po', ti si apriranno due cose: possibili soluzioni, che non hai visto a causa del lavoro confusionario della mente, e quelle opzioni di azione, che potrebbero essere per te accettabili e forse le uniche giuste in questa situazione. Inoltre, potrai capire i motivi per cui questa situazione è diventata un problema per te, e i tuoi desideri o paure, che non ti permettono di prenderla con la serenità.
I saggi dell'antichità usavano la contemplazione per conoscere le cose e le leggi della realtà fisica, ma ora questo tipo di conoscenza ha perso ogni significato. Tuttavia, la contemplazione ci permette di conoscere la realtà metafisica, scoprendone le leggi e le manifestazioni nella nostra esistenza umana. Contemplare i nomi di Dio, mentre si esegue il dhikr, migliora l'effetto di questa tecnica e approfondisce la nostra comprensione della Sua Realtà. La contemplazione, come pratica in cui vengono considerati gli aspetti della Verità, aiuta notevolmente l'avanzamento in determinati stadi del Sentiero. Quindi, la contemplazione della Realtà Suprema, rivela il potenziale della sua percezione in una persona e la prepara alla trasformazione più rapida. Ma la regola rimane la stessa: guardi qualche Verità che non è ancora diventata la tua esperienza e non lasci che i tuoi sentimenti escano dal tuo campo visivo. Allora la Verità diventa conosciuta non solo dalla tua Coscienza, ma anche rifletterà nella tua realtà individuale. Ricorda, che la percezione della Coscienza è conoscenza diretta, che viene sempre prima sentita, e poi tradotta in parole con l'aiuto della mente. A volte la conoscenza si manifesta sotto forma di insight (l’intuizione netta e immediata), che è insieme sentimento e conoscenza allo stesso tempo. Ma la sua espressione verbale, completamente formulata, è compiuta solo dalla mente.
La forza della tua contemplazione dipenderà direttamente dal tuo livello generale di consapevolezza. Più energia di Coscienza è presente nel tuo essere, più cose sottili ti verranno rivelate nella contemplazione e più questioni complesse potrai considerare. Che la divisione dell'attenzione in consapevolezza, che mantenere il problema nel campo dell'attenzione mentre si contempla - queste sono abilità, che una volta padroneggiate, puoi sempre usarle. Coltivando la consapevolezza, coltivi contemporaneamente la possibilità della contemplazione. E dopo aver padroneggiato l'abilità della contemplazione, conoscerai non solo te stesso, ma accorcerai notevolmente il tuo percorso per conoscere la Verità di Dio. Ciò a cui, infatti aspira ogni vero cercatore, perché solo la sua scoperta ed esperienza lo trasforma da cercatore in un mistico.