Nel seguire la Volontà di Dio, c'è quasi sempre un piccolo intervallo, periodo di tempo nel il quale deve essere fatto il necessario per il compito assegnato. In teoria, è possibile posticipare l'azione necessaria per un tempo sufficientemente lungo, sebbene l'impulso non realizzato della Volontà ricorderà costantemente di sé stesso. L'esperienza ha dimostrato, tuttavia, che posticipare le azioni per il mantenimento dell'equilibrio, porta sempre a un peggioramento della situazione e ciò che poteva essere fatto in una volta sola all'inizio, richiederà poi tre o quattro tentativi. E quindi, rimandare l'azione per dopo, porta al fatto che il necessario dovrà essere fatto comunque, ma si spenderà molto più tempo e fatica. Il rinvio nella maggior parte dei casi peggiora la situazione, e questo vale non solo per la fase di seguire la Volontà, ma per tutte le fasi del Sentiero in generale. Indecisione e dubbio possano portare il ricercatore a perdere l'opportunità di acquisire esperienza e avanzare lungo il Sentiero. Una tale possibilità potrebbe ripetersi o potrebbe rivelarsi unica e persa per sempre.
Oltre alle esigenze della Volontà immediate, che si propone di adempiere quasi subito, ci sono anche esigenze "lunghe" sulle quali si costruisce Il Lavoro stesso di un mistico. Ad esempio, la Volontà a insegnare alle persone - è “lunga”, cioè progettata per un tempo indefinito, mentre requisiti più precisi su come costruire, organizzare e svolgere specificamente questo lavoro hanno limiti di tempo. Lo stesso vale per gli sforzi che devano essere fatti per il mantenimento di un equilibrio tra le forze (luce/tenebre). C'è un compito "lungo" generale e ci sono situazioni specifiche che devono essere affrontate qui e ora. Quando sono assenti le istruzioni immediate, resta il vettore generale del Lavoro, che è appunto composto da più esigenze “lunghe” della Volontà. E nei periodi in cui non ci sono impulsi di Volontà, che devono essere realizzati immediatamente, il mistico vive di impulsi di richieste "lunghe". In generale, tutto è quasi uguale ai desideri ordinari, solo che il mistico deve esaudire i desideri di Dio, ponendoli al di sopra dei propri bisogni e perfino della vita. È qui che sorge il tema del sacrificio di sé, senza il quale è quasi impossibile servire Dio.
È stato facile per Maometto quando è andato alla Kaaba con un sermone di monoteismo e in risposta lo hanno lapidato? È stato facile per Gesù andare sulla croce? Questi sono gli esempi più famosi di seguire le "lunghe" esigenze della Volontà, ma ce ne sono molti altri nella vita di veri mistici. Il sacrificio di sé diventa sempre una condizione per l'attuazione di un Lavoro serio, perché senza di esso non sarà possibile produrre il giusto impatto sulle persone e sul mondo. Tutta l'inerzia del mondo e dei condizionamenti umani, tutte le energie della Corrente Discendente resistono ai cambiamenti che la Luce porta con sé e a chi la conduce.
Quando Il Lavoro raggiunge un nuovo livello, acquisendo una nuova qualità, possa essere richiesto da chi la conduce un prezzo speciale, che non era preventivamente indicato. Chi segue il Sentiero mistico impara gradualmente l'arte di perdere, e il prezzo che viene preso per cambiare il livello del Lavoro è anche associato alla perdita di qualcosa o qualcuno. A volte l'Oscurità prende il prezzo, a volte non sai nemmeno a chi l'hai pagato. Anche se, ovviamente, tutto è per Dio. Ma se il tuo obiettivo è scomparire in Lui, cioè perdere sé stessi, allora la perdita è solo un altro test per la prontezza a percorrere il Sentiero fino alla fine e l'opportunità di lavorare con gli attaccamenti, se ce ne sono. E, naturalmente, questo è un altro motivo per praticare l'accettazione, perché di solito ciò che ti è caro viene portato via. Quello che vorresti conservare e con cui hai connesso il tuo futuro, ti portano via anche questo. All'inizio, non capisci nemmeno che tutto ciò che è successo è un pagamento per i cambiamenti nel Lavoro, e la realizzazione di questo viene un po' più tardi. L'arte di perdere deve essere appresa da tutti i ricercatori che stanno veramente avanzando lungo il Sentiero. Pagare il prezzo più alto tocca solo a coloro che contribuiscono molto seriamente alla realizzazione e allo sviluppo dell’intero Lavoro. Chi lo paga, paga le opportunità i tutti gli altri che vi partecipano o vi parteciperanno in seguito – già nelle nuove condizioni. Lui stesso, naturalmente, acquisisce anche nuove possibilità e poteri - qui i cambiamenti nel Lavoro e le possibilità del mistico vanno di pari passo. Tale è la “contabilità” del Cammino.