La negazione di sé stessi come individui in grado di fare qualcosa insita nelle persone con un complesso d'inferiorità (cioè in misura diversa quasi per tutti) trova la sua espressione nella sfera della ricerca spirituale. Qui c'è l'autoflagellazione, qui c'è anche la mortificazione della carne come fonte di peccato... La castrazione, il suicidio rituale e simili cose sono abbastanza comuni nella storia delle religioni. Cercare di fermare con la forza il lavoro della mente appartiene alla categoria di tali cose "spirituali". Il fatto è pero, che la negazione di sé stessi, del proprio corpo o della propria mente non ha mai portato a Dio, ma ha creato esempi impressionanti di come non si fa...
Ma la negazione di sé stessi prospera oggi come oggi, risorgendo ancora e ancora in forme diverse negli insegnamenti dei nuovi "maestri".
E tutto ciò di cui hai bisogno è guardare dentro, nella tua mente, e trovare lì idee e desideri che creano in te una sensazione di incoerenza con il mondo, una sensazione della tua stessa bruttezza. Ma questo è impossibile senza l'abilità della disidentificazione. E finché sei identificato con l'idea di essere un mostro incorreggibile, allora non rimane altro che l'autodistruzione, non importa in che modo, e se distruzione è "spirituale", è ancora meglio. È sempre più piacevole essere menomati in nome del raggiungimento di un grande obiettivo che semplicemente perché non riesci ad accettarti.