Ci sono le persone, che non sono state in grado di formulare chiaramente lo scopo della loro ricerca, cioè non sanno esattamente cosa stanno cercando a sono spinte da un loro stato di inquietudine, inoltre, anche nel subconscio questo scopo non si forma in qualcosa di concreto. In questo caso, la persona non ha altra scelta che aggrapparsi a tutto ciò che incontra. C'è un'opportunità per fare yoga: va allo yoga. C'è l'opportunità di andare dai Testimoni di Geova - ci andrà anche li. Di solito, da questo approccio derivano due risultati: o una persona trova qualcosa di vicino al suo desiderio inconscio e si calma per un po', oppure sarà sbattuto da una parte all'altra, da una comunità all'altra, e poi abbandonerà tutto questo.
Tuttavia, ci sono anche persone per le quali la ricerca “spirituale” diventa fine a sé stessa cioè la ricerca non è più un mezzo per raggiungere il proprio scopo ma diventa essa stessa lo scopo primario, ricerco non per trovare ma ricerco per “ricercare”. È noto che se l'obiettivo è difficile da raggiungere, il riorientamento dell'attenzione dal raggiungimento dell'obiettivo al processo per raggiungerlo, aiuta a evitare delusioni. Per non subire un fiasco, è più facile rendere la ricerca esaltante e senza fine. In questo modo vengono compensati i dubbi su sé stessi, la paura del fallimento e la conseguente delusione.
Infatti, un cercatore, che sceglie la ricerca stessa come meta, non può trovare nulla per definizione, raccoglierà sempre frammenti di sistemi, pratiche e insegnamenti diversi, una sorta di mosaico eclettico, che lui stesso non capirà, e nessuno può capire. L'occupazione principale di questo cercatore sarà raccogliere le impressioni della lettura dei libri, selezionati senza alcun sistema. Cercherà di andare in un modo o nell'altro, praticando in un modo o nell'altro, senza mai arrivare all'essenza delle pratiche e dei percorsi. Il suo impulso interiore, unito all'insicurezza e al desiderio di evitare il fallimento, creerà uno sfondo di corsa costante e lui si aggrapperà a tutti i nuovi insegnamenti che appaiono nel mercato "spirituale". A lo stesso tempo, il cercatore del genere non dà mai tempo per approfondimenti, si infiamma rapidamente, si raffredda rapidamente e si lascia immediatamente trasportare da qualcos'altro.
È possibile, che questa persona sembri un vero asceta spirituale agli occhi degli altri, perché nelle sue mani vedono la Bhagavad Gita o i sutra di buddisti; inoltre, il mese scorso ha fatto anche yoga, e ora pratica “l'andatura del potere” ... Non c'è da meravigliarsi, che agli occhi delle persone, sembri un conoscitore ed esperto in vari campi della conoscenza spirituale e mistica.
Gli iniziati però sanno, che cercare per il gusto di cercare, è un modo per non trovare nulla, senza alcun rischio per la propria autostima e reputazione. Questa ricerca è facile da abbandonare e altrettanto facile a riprendere. In realtà, questo è un tipo di hobby, che consente al chi lo pratica di avere un certo "entusiasmo" ed essere pronto in qualsiasi momento a tenere una conversazione, ad esempio sui metodi taoisti di ringiovanimento della pelle. Ciò, che per un vero cercatore diventa il senso e il contenuto di tutta la vita, per colui che cerca per il gusto di cercare, sarà un mezzo per riempire il tempo libero ed a crescere proprio ego.
La ricerca per la ricerca stessa è falsa nel suo fondamento, ma è sicura e piacevole: il cercatore riceve molte nuove impressioni che aggiungono varietà alla sua esistenza. Tale ricerca non richiede l'immersione nelle profondità di sé stessi e permette di evitare la loro soluzioni all'infinito (o la morte). Per il ricercatore stesso, questo approccio, al contrario, sembra risolvere il problema, ma è solo un'altra forma di fuga da sé stessi.
Tuttavia, di solito i ricercatori di questo tipo sono allegri, ottimisti e credono sempre, che l'eccitazione e il piacere, che ricevono dai frequenti cambiamenti di impressioni, siano una manifestazione di crescita spirituale.