La mente vive di confronti e idee: questa è la sua strada. Prima raccoglie le idee, poi giudica lo stato del mondo sulla base di esse: questo è il normale funzionamento di ciò che i mistici chiamano il condizionamento delle reazioni umane. Le idee sul Sentiero sono parte integrante della mente del cercatore, anche se crede che in linea di principio non esista alcun Sentiero. Coloro che cercano l'illuminazione o la Verità, volenti o nolenti, assorbono molte idee contrastanti sul Sentiero, che gli piaccia o no. Ecco, per esempio, l'ottuplice sentiero indicato dal Buddha. I suoi passi sono spiegati abbastanza chiaramente: la giusta visione, la giusta intenzione, il giusto comportamento e molte altre cose che sono giuste. Anche le definizioni di ciò che significa "giusto" in ciascun caso sono enunciate in modo chiaro e preciso. Allo stesso tempo, non ci sono garanzie che sarai in grado di seguire questo Sentiero, e non poi sapere quanto tempo ti ci vorrà. Alla mente umana non piace tale incertezza, quindi inizia a cercare ulteriori garanzie negli esempi tratti dalla vita dei santi, o almeno dei compagni che sono avanzati su questo Sentiero. La mente è alla ricerca della certezza, ma proprio questa non c’è sul Sentiero mistico. Quindi, la mente inizia a creare delle protesi, che dovrebbero introdurre una certa illusione di certezza nella situazione, queste protesi sono le idee su come tutto sarà (o dovrebbe essere), più fede nella correttezza del percorso scelto.

I Maestri sono costretti, in una certa misura, a creare artificialmente descrizioni del loro Sentiero, denotandone alcuni stadi. I Sufi, ad esempio, nella descrizione del Sentiero hanno un sistema di stazioni, ciascuna delle quali rappresenta un certo stadio o fase in cui si trova attualmente il cercatore. Queste stazioni sono descritte e interpretate in modo diverso in diversi ordini, ma non è questo il punto. Grazie a questa descrizione, il cercatore ha una certa mappa del Sentiero, che calma sia la mente, che il cuore. Poiché il lavoro spirituale viene svolto con la partecipazione della mente, anche se al di fuori di essa, lo stato di irrequietezza in cui è capace di cadere può rallentare notevolmente il progresso del ricercatore. Allo stesso tempo, la descrizione coerente delle stazioni, che viene spesso data nella letteratura sul sufismo, è una semplificazione, perché non è raro che una persona passi attraverso due stazioni contemporaneamente. Perciò qualsiasi mappa è una cosa incerta, e il suo significato è enfatizzato da coloro che hanno studiato la mappa, ma non hanno superato il Sentiero.

Oltre alle idee sul Sentiero, ogni cercatore si forma sempre un'idea sul suo obiettivo - anche questo all'inizio non può essere evitato. Di solito si tratta di un'immagine, basata su prototipi della vita reale, come Cristo, George Gurdjieff, Serafino di Sarov o altre personalità altrettanto notevoli. Sorge lo stesso problema: l'inevitabile idealizzazione dell'immagine, che comporta la creazione delle caratteristiche e qualità speciale, che le persone reali non avevano. Da ciò segue un'altra conseguenza, nella forma del fatto, che il cercatore vuole e spera di acquisire quelle qualità di cui non ha realmente bisogno e che spesso non è realizzabile in linea di principio. Gli studenti riescono a proiettare i loro sogni e desideri anche sui Maestri viventi, e “tutto il meglio” viene appeso ai morti (=cioè quando una persona non è più in vita gli vengono attribuiti tanti pregi), come su un albero di Capodanno al Cremlino.

Sapete su quali mistici sono state scritte più memorie? Su Gurdjieff. Su di lui ne sono state pubblicate dozzine di memorie. E un tale numero di memorie può essere spiegato abbastanza semplicemente: in queste memorie, le persone hanno cercato di comprendere il segreto che rappresentava il Maestro e che lui stesso coltivava e sosteneva in ogni modo possibile. Tuttavia, cosa possiamo imparare su Gurdjieff da queste memorie? Quasi niente. Descrizione di alcuni casi e azioni in cui l'autore è stato presente; la maggior parte delle memorie contiene una descrizione dell'impressione che Gurdjieff faceva sulla persona, che lo descrive. E così, leggendo la descrizione di un'impressione, ottieni un'altra impressione, che pero e la tua, e su di essa costruisci un'idea di ciò che vuoi ottenere. E cosi hai già una distorsione doppia. Quindi hai l'illusione di sapere cosa era Gurdjieff e cosa dovresti diventare te. Entrambe queste cose sono una totale assurdità.

L'esempio che ho dato sopra si applica a tutti i mistici e ricercatori senza eccezioni. La mente crea sempre illusioni se glielo permetti, ma un vero mistico è sempre difficile da comprendere e capire. Il mistico sfugge alla tua percezione, perché essa non è sviluppata in te, e perché ti è difficile capire i motivi delle sue azioni e del suo comportamento in generale. Dal punto di vista di un normale osservatore tutti i mistici che devono agire nel mondo commettono errori, molti sono inclini a esagerazioni e mistificazioni, facilmente individuabili e poco spiegabili dal punto di vista del buon senso. Ci sono molti esempi di questo. Studenti e ricercatori cercano di trovare spiegazioni per questa loro osservazione dal punto di vista del buon senso, ma il “buon senso”, in questo caso, non ha potere.

Il fatto è che il Sentiero è prevedibile solo nella parte che riguarda il lavoro con l'ego e i tre corpi inferiori di una persona, cioè nella parte relativa al lavoro spirituale. In questa parte di Sentiero tutto è descritto passo a passo, e tutto obbedisce alle leggi della logica. Ma non appena i centri e il corpo mentale iniziano a manifestarsi, più il livello di consapevolezza cresce, la linearità e la prevedibilità dei processi vengono violate. Ci sono molti fattori qui, ed è possibile parlarne solo in termini generali, perché i particolari sono diversi in ogni singolo caso. Come ho scritto sopra, quando si lavora su sé stessi, il cercatore cambia la frequenza delle vibrazioni delle energie che "pompa". Per questo motivo, cade sotto l'influenza delle energie del Flusso Ascendente della creazione. Ma al Flusso Discendente non piace lasciare andare le persone, soprattutto perché ha una componente mistica chiamata Oscurità. E ogni ricercatore che inizia a muoversi verso la Luce incontra sempre la resistenza dell'Oscurità. Questa resistenza può assumere una varietà di forme, ma, di regola, molto spesso i suoi conduttori sono persone vicine - parenti o persone care, che improvvisamente “prendono le armi” contro il cercatore, chiedendogli di abbandonare immediatamente tutto ciò che fa e tornare a fare la cosa vera. Cioè, deve iniziare a prestare più attenzione ai propri cari e generalmente cambiare il suo comportamento. Questa è una reazione molto tipica e, quando si verifica, significa che il movimento verso la Luce è già iniziato. Qualche volta è veramente difficile spiegare l'improvviso interesse e una reazione di resistenza, di chi ti è vicino, per cosa stai facendo, perché prima non hanno prestato attenzione alle tue "stranezze" per anni. La resistenza a volte assume una varietà di forme a cui è impossibile credere finché non li vedi con i tuoi occhi.

A causa di questa resistenza, l'Oscurità è sempre diventata il principale nemico della maggior parte dei mistici. In effetti, a un certo punto del Sentiero, il confronto tra Oscurità e Luce esterna e interne diventa il contenuto principale di ciò che sta accadendo. Inoltre, se il sesto centro è attivato in una persona, allora questa persona inizia a percepire l'Oscurità e la Luce in modo assolutamente distinto, come forze oggettivamente esistenti. È così che appaiono i guerrieri della Luce, e qui non c'è nulla da incolpare ai mistici, perché il loro Sentiero - verso il Flusso Ascendente - è il Sentiero verso la Luce. Ma prima o poi, ogni mistico capisce che Oscurità e Luce sono solo elementi del grandioso gioco della Creazione, e allora smette di indentificare sé stesso con la Luce, oltrepassando i limiti anche di questa bella, ma formidabile dualità.

A rigor di termini, una persona può essere definita come un mistico o sufi solo dopo aver accettato la Volontà e aver iniziato a seguirla. Forse, ai limiti, possiamo chiamare una persona - un mistico, se il suo Cuore è stato aperto, perché ha già una connessione cosciente con la Sorgente. Gli altri rimangono semplicemente cercatori, studenti e così via, finché non attraversano i processi di apertura del Cuore e di accettazione della Volontà. Solo dopo, la loro vita diventa pienamente la vita di un mistico, e perde anche essa la sua prevedibilità.

Tutte le idee sul Sentiero mistico, che una persona può formare nella sua mente, sono piuttosto primitive e non corrisponderanno mai alla sua vera realtà. Ciò è dovuto a due fattori: il primo è che le distorsioni, che si verificano sia nella verbalizzazione - quando l'esperienza viene tradotta in parole- e sia nella percezione quando l'ascoltatore non ha l'esperienza adeguata a comprendere correttamente ciò che è stato detto. Le distorsioni nella trasmissione e nella percezione, sono il primo fattore che contribuisce alla creazione di idee completamente sbagliate sul Sentiero. Il secondo fattore, è che il cercatore si fa una idea sull'esempio di un'altra persona. L'altra persona - non importa quanto possa essere perfetta –ma non sarai mai tu. E il tuo viaggio non ripeterà mai il percorso di chi l'ha preceduto.

Questo è sia il più grande mistero, che la più grande bellezza: il percorso di ogni persona verso Dio è unico. Anche quelle qualità, che si manifestano e fioriscono in una persona su questo Sentiero, sono uniche. Il nostro viaggio non finisce con la resa, anzi, è in un certo senso essa è solo l'inizio. Non importa cosa dicono alcune persone sulla beatitudine dell'illuminazione, attirando interesse delle persone stanche della sofferenza, dal punto di vista della realizzazione superiore, la beatitudine è una cosa piccola e quasi priva di significato. Per coloro, che cercano riposo e piacere, non c’è posto nella ricerca e sul Sentiero, ma sinceramente, loro, non saranno nemmeno in grado di passarlo. Si entra nel Flusso Ascendente superando le proprie difficoltà, e questo non è un lavoro facile. Servire Dio e le persone, realizzare il proprio predestinazione, anche questo non è un compito facile. Non è per caso che molti mistici sembrano una specie di superuomo agli occhi di persone comuni, perché sulla Via verso Dio diventi così.

Va detto, che la Volontà del Signore, che il mistico segue, a volte appare irrazionale come i desideri umani. Qualche volta lo conduce su tali strade, dove nessuno vorrebbe essere. C'è sempre una provvidenza superiore nella Volontà, ma a volte è nota solo al Signore, e una visione olistica del Disegno è spesso inaccessibile a una persona. Tuttavia, il mistico deve seguire la Volontà e seguirla al meglio delle sue capacità e comprensione, sebbene il suo comportamento in questo, possa differire notevolmente dalle aspettative delle persone e dalle loro convenzioni. È così che nascono storie sull'assurdo comportamento dei santi e sull'eccentricità dei mistici. Anche se, ovviamente, comportamenti del genere accadano grazie all’unicità stessa che si manifesta in loro, sia nel pensiero, che in generale nelle caratteristiche della loro più alta realizzazione.

Seguire la Volontà è una cosa individuale e per certi versi intima, perché la connessione con il Signore e l'interazione con Lui tocca tutti gli aspetti della vita di un mistico. Il mistico non può dire – ecco, ora servo Dio e compio la Sua Volontà, e ora vivo per me stesso - questo non accade. Il mistico è sempre in servizio e pronto per esso. La sua vita è sacrificale e il Sentiero è pieno di misteri. E questa non è una metafora: dopo la Resa, iniziano tutti i tipi di miracoli, che sono non solo difficili da descrivere adeguatamente, ma è impossibile anche comprenderli adeguatamente. Il fatto, è che la continuazione del Sentiero dopo la Resa, conduce il mistico a nuove vette sia dell'esistenza personale, che delle possibilità di servizio. Ma il territorio in cui entra non è stato ancora descritto da nessuno, perché il Sentiero è unico. Alcune cose possono essere già accadute a qualcuno in passato, ma molte e molte cose sono vissute per la prima volta dal mistico, e forse per ultima volta nell'intera storia dell'umanità. Nel processo di realizzazione della Volontà, riceve nuove esperienze, nuovi poteri e nuove opportunità e continua a crescere nella sua comprensione e intuizione della Verità.  A un certo punto, le possibilità di crescita e potenziale di un mistico, diventano illimitate. Sebbene in realtà, tutto ciò, ovviamente, è limitato dalla durata della sua vita nel corpo.

A causa dell'unicità del percorso del Sentiero di ogni mistico, ci sono tante descrizioni diverse delle loro esperienze. Da qui nasce la confusione nella mente di chi legge molto. Prima o poi, tutti i lettori giungono a una comprensione semplificata del Sentiero e forse inizieranno il proprio Sentiero, che entrerà comunque in conflitto con tutte le loro idee. La realtà è illimitata, e a Dio non piace ripetersi, e giocare la stessa partita cambiando solo i pezzi sulla scacchiera, non gli interessa. Pertanto, il gioco è sempre diverso e la vita è molto varia. Ecco perché sia ​​la vita che la Via sono così belle. Anche se, per chi cerca certezze, prevedibilità e sogna di mantenere il controllo su tutto, non sembra proprio così. Ma questo libro non è per loro. Questo libro è per chi è pronto a rischiare tutto e a perdere tutto, per ottenere in cambio la più alta realizzazione possibile in questo mondo, perché è l'unico modo per diventare mistico nel vero senso della parola.