I desideri creano la nostra volontà, che si sviluppa sia nel resistere a tali desideri e sia nel seguirli. Tuttavia, c'è un problema serio con i desideri: in un modo o nell'altro portano una persona a soffrire. Inoltre, essendo per natura una forza vitale, portano l'impronta del mondo animale, sostenendo il nostro sé inferiore e formando ogni sorta di sentimenti vili come l'invidia, l'avidità, la gelosia e simili. I desideri e la paura sono alla base dell'inconsapevolezza umana, e quindi tutti coloro che intraprendono un viaggio mistico, devono lavorare con loro. Quando una persona è piena di desideri, è difficile per lei coltivare la sua consapevolezza, perché tutta la sua attenzione è completamente assorbita da essi. Lavorando con la consapevolezza, i desideri insoddisfatti prima o poi diventano un serio ostacolo. Ma se una persona non raggiunge un livello di consapevolezza sufficientemente alto, il suo Cuore non si apre.

Lavorare con i desideri significa chiudere gradualmente i desideri aperti da tempo e rifiutarsi di acquisirne di nuovi. Dove andrà, allora, l'energia della forza vitale appena ricevuta? Di solito tutto va in un desiderio, che a quel punto normalmente diventa il principale. Per i Sufi, tradizionalmente questo è una fusione con l'Amato o un forte e appassionato desiderio di Verità. Altri mistici trovano altre formulazioni, ma l'essenza rimane la stessa: fino a un certo punto, deve rimanere almeno un desiderio, affinché una persona possa rimanere in un corpo fisico e ricevere energia, che gli dia la volontà di vivere. Ma cosa succede dopo?

Allora, ecco cosa succede: una persona deve prepararsi a cedere la propria volontà e ad accettare la Volontà dell'Altissimo. Se non lo fa, al momento della liberazione dall'ultimo desiderio, lascerà semplicemente il corpo, tutto qui. Molto raramente, la liberazione dall'ultimo desiderio coincide con la resa. La resa di solito avviene prima, ma mai prima che il Cuore della persona sia aperto. Un Cuore aperto è un prerequisito per la vera Resa.

Li, dove c'è la verità, c'è sempre anche falsità. Quindi c'è anche una falsa resa, quando una persona immagina di essersi già arresa, e inizia a seguire i propri desideri, giustificandoli con la Volontà Superiore e dando a loro un certo sacro pathos. Una persona con una consapevolezza sviluppata non cadrà mai in una tale trappola della mente.

Dove non c'è Dio, non ci può essere Resa. Per questo i buddisti, bodhisattva, lasciano solo uno, ultimo desiderio - salvare tutti gli esseri viventi dalla sofferenza (Nel buddhismo, un bodhisattva è una persona che, pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani). E poi - il nirvana. E i mistici buddisti devono divinizzare il Buddha, in modo che, almeno in questo modo possano entrare in contatto con le Forze Superiori.

Una volta aperto il Cuore, anche se non del tutto, la Resa diventa possibile. Il fatto è, che quando la Presenza Divina diventa una realtà per una persona, allora c'è qualcuno a cui rimettere la propria volontà, una entità a cui arrendersi, quindi sottolineammo che l’apertura del cuore e antecedente alla resa, un prerequisito, una condizione sine qua non.

Prima di allora, puoi solo arrenderti alle tue fantasie. Ma la disponibilità a rinunciare alla propria volontà e la Resa di solito non arrivano subito. L'apertura del Cuore è un processo che avviene nel tempo e non è del tutto indolore per una persona. La nuova percezione, che accompagna la apertura stessa, produce un'impressione alquanto scioccante e ci vuole tempo per abituarsi al nuovo stato. Poi piano, piano tutto cambia: man mano che il canale di comunicazione viene liberato e ripulito, la percezione si espande e cambia, ma questo può richiedere tempo, un anno o anche due.

La Resa, a differenza dell'apertura del Cuore, è un atto mistico che avviene istantaneamente, qui e ora, senza dilatarsi nel tempo. Il passaggio avviene quasi istantaneamente, ma l'accettazione della Volontà non significa la completa distruzione dei propri desideri, che restano ancora con una persona. Il fatto è, che una cosa è rinunciare alla propria volontà, un'altra è accettare la Volontà del Signore. Puoi rinunciare alle tue piccole risorse limitate e dolorose, decidendo di non utilizzarle più, ma ciò non significa, che potrai immediatamente utilizzare fondi di ordine superiore al tuo. Possibile descrivere la situazione approssimativamente così: i tuoi desideri provenivano dalla mente, sebbene fossero alimentati dal potere di un livello superiore, accettando la Volontà, entri in contatto con la Forza, il che implica quasi nessuna partecipazione della mente a ciò che sta accadendo. Impulsi di Volontà vanno dritti al Cuore, e tutto quello che dovete fare è seguirli come meglio potete, e poi, quando si esaurisce la forza, seguirli comunque.

Naturalmente, la mente è ancora necessaria come strumento con cui correlare le esigenze della Volontà con le realtà circostanti, ma questo è tutto. E questo è ciò che accade quando la Resa non è avvenuta all'ultimo momento, non come quando si cade in un abisso, ma gradatamente, quando alcuni i desideri sono ancora abbastanza vivi e in conseguenza è impossibile del tutto accettare la Volontà Superiore. La resa è già avvenuta e tu ti sei arreso completamente, ma hai possibilità di accettare solo in parte la Volontà. Comunque sia, sei già entrato in interazione cosciente con il Potere di Dio, e non c'è modo di tornare indietro, quindi dovrai seguire la Volontà manifestata almeno nella misura in cui puoi farlo. Inizia così il processo di cancellazione della tua volontà, che porta alla completa accettazione e alla fusione con la Volontà del Signore.

Qualsiasi atto mistico, che si tratti di arrendersi alla volontà o di accettare di diventare un discepolo, di trasferire la conoscenza spirituale o di cambiare il Disegno di Vita, è sempre un'azione una tantum. Succede rapidamente ed è completo nello stesso momento. Tuttavia, i processi avviati durante questa azione possono durare anni e continuare a influenzare una persona dopo un periodo piuttosto lungo. C'è un segreto in questo - uno dei tanti segreti che il mistico incontra lungo la strada.

La possibilità di una completa accettazione della Volontà nasce nel corso di una serie di purificazioni attraverso le quali passa il mistico, e per ciascuno questo processo è individuale e procede a modo suo. C'è solo un modello generale: ogni nuova prova aumenta l'accettazione (in senso generale, come qualità interna) del mistico. Quanto più il mistico segue da vicino la Volontà che gli è stata rivelata, tanto più rapido è il suo progresso. Seguire La Volontà, già in sé è la più grande scuola di insegnamento, quindi, seguendo la Volontà, il mistico continua a crescere e ad apprendere la Verità.

All'inizio, il mistico deve avere un'elevata vigilanza per distinguere le manifestazioni della Volontà, dai propri desideri, ma questo livello comunque è impossibile a raggiungere con una bassa consapevolezza. Mistico continua a lavorare con i suoi desideri, lasciando la priorità per le azioni, dettate dalla Volontà. L'esperienza mostra, che di solito la Volontà stessa conduce una persona, dove può trovare una soluzione ai suoi problemi e liberarsi degli attaccamenti rimanenti. Così, il compito della Resa è facilitato, anche se a costo di uno sforzo considerevole, poiché l'accelerazione del percorso è sempre un aumento degli attriti esterni e interni e della sofferenza che li accompagna. Liberazione dalle illusioni e dagli attaccamenti è sempre doloroso, ma senza di essa non ci accadrà mai accettazione e Resa completa. Seguire la Volontà richiede fiducia incondizionata e capacità di compiere super sforzi.

Gli impulsi della Volontà passano attraverso il centro del cuore allo stesso modo come passano impulsi della forza vitale, che poi diventano desideri. Ma a differenza di loro, gli impulsi della Volontà vengono già formati e non richiedono alcuna elaborazione aggiuntiva da parte della mente. Hanno bisogno di essere capiti e decifrati, ma ciò non richiede sforzi particolari da parte di chi è venuto alla Resa ed è pronto a seguire, perché spesso è proprio nel momento della sequela che si svela il senso delle esigenze della Volontà.

I desideri, in un modo o nell'altro, sono sempre egoistici: anche se una persona vuole salvare tutti gli esseri viventi dalla sofferenza, lo fa prima di tutto per sé stesso, perché non è in grado di convivere con il pensiero della sofferenza degli altri. Ha bisogno di questa liberazione per sé stesso, non per loro, quindi spesso tutti questi progetti falliscono o finiscono con la violenza. Inoltre, il portatore di tale desiderio, soffre non meno degli altri, incontrando costantemente incomprensioni e indifferenza di coloro che vuole aiutare. Seguendo la Volontà, il mistico perde tutti i motivi egoistici. La sua principale preoccupazione è l'accuratezza nel seguire, perché tutto nel mondo può essere distorto e soddisfare esattamente il desiderio di Dio non è sempre facile. Sì, la Volontà, può essere considerata condizionatamente come i desideri di Dio, anche se questa sarebbe una visione molto semplificata della situazione. Tuttavia, aiuta a capire perché un mistico può esistere senza i propri desideri, limitato solo al soddisfacimento dei propri bisogni. Diventa anche chiaro perché un mistico, che segue la Volontà, può provare emozioni negative - dopotutto, se qualcuno si oppone all'adempimento del desiderio di Dio, allora l'ira di Dio è persino più forte dell'ira di una persona comune. Anche se, francamente, questo accade raramente.

L'esatto seguimento della Volontà porta una persona alla Resa completa e a una vita impeccabile. Allo stesso tempo, di regola, questo stile di vita non coincide con le idee dei credenti, su come dovrebbe essere un vero santo. Tuttavia, attraverso la liberazione dei propri desideri, il mistico diventa un puro conduttore della Volontà su il nostro piano dell'Essere. Come ho già notato, ciò non avviene nell'immediato, ma inevitabilmente, attraverso una serie di trasformazioni, di cui parleremo poco dopo.