Uno dei malintesi più dannosi che possono essere manifestati in un principiante nell'apprendimento è che il Maestro deve essere estremamente interessato alla crescita interiore del discepolo. Questa visione dell'apprendimento, infatti, è una proiezione di una situazione portata fin dall'infanzia, quando un insegnante a scuola era preoccupato per i progressi dello studente e lo dimostrava attraverso pressioni morali e rimproveri. In risposta, il bambino sviluppava senso di colpa o resistenza, che potevano portare ad ottusità. I sensi di colpa sostenevano costantemente la paura dell'errore e formavano il desiderio di compiacere l’insegnante; la resistenza rendeva difficile qualsiasi compito, anche il più semplice.

Se comprendi e accetti il ​​fatto che la maggior parte delle persone, raggiungendo la maturità fisica non raggiungano la maturità psicologica, allora diventa chiaro perché questo schema infantile si ripropone nel lavoro tra Maestro e studente. Il processo di apprendimento porta in vita la stessa sub-personalità che andava per rispondere alla lavagna a scuola e tutte le reazioni automatiche ad essa associate. L'atteggiamento che si è formato nei confronti dell'insegnante a scuola viene trasferito al Maestro e lo studente cerca di arruffianarsi in modo che il maestro non lo rimprovera e lo lascia in pace, oppure resiste apertamente o segretamente a quelle istruzioni che non gli piacciono. Di conseguenza, tutto il lavoro diventa inefficace.

Se lo studente pensa che il Maestro abbia bisogno della sua formazione più di quanto ha bisogno lui stesso, tutte le sue azioni saranno un favore per il Maestro. Se allo studente sembra che il Maestro voglia insegnargli con tutto il cuore e soffre quando non ne esce nulla, porta il Maestro al suo livello, ma anche questo non va bene.

Sia la resistenza, sia il senso di colpa - sono ostacoli all'apprendimento, devono essere visti e compresi insieme allo stereotipo dell'approccio scolastico. Solo liberandosi da essi, lo studente è in grado di diventare ricettivo al processo di apprendimento e all'interazione con il Maestro. Allora il lavoro cesserà di essere percepito come duro lavoro e punizione (anche se questo atteggiamento è nascosto nella parte inconscia della mente) e diventerà creativo.

 

Coloro che non sono pronti ad abbandonare stereotipi comportamentali, così familiari e cari al proprio cuore, ma allo stesso tempo vogliono una crescita spirituale, dovrebbero rivolgersi a falsi maestri o unirsi a qualsiasi setta, dove il loro senso di colpa costantemente crescerà e dove potranno continuare a diventare sempre più ottusi, ascoltando discorsi pomposi e confusi.