La costanza non è una proprietà del Sentiero, anzi, al contrario, la sua caratteristica sono i cambiamenti. Mancanza di cambiamento ossia stagnazione, dissolvenza, oblio e perdita di connessione con l'Esistenza. La costanza delle abitudini e degli attaccamenti è segno di blocco, cessazione della crescita; oppure è la fine del Sentiero, che in generale è la stessa cosa.

La variabilità delle circostanze e delle manifestazioni è caratteristica del Sentiero, tuttavia, per coloro che hanno appena iniziato la ricerca, l'incostanza è distruttiva. Finché una persona non ha trovato la sua Strada, mentre i suoi obiettivi sono molteplici, mentre si divide tra desideri contrastanti, ha bisogno di un'ancora. Questa ancora è uno sforzo costante nella consapevolezza, nell'introspezione, nella ricerca.

Qualunque siano le eccezioni alle regole, dobbiamo ricordare che è impossibile cambiare noi stessi dall'oggi al domani. Non puoi, dopo aver meditato per una settimana, ottenere risultati stabili nel cambiamento della consapevolezza.

Si sbaglia chi, ispirato dal libro che ha letto, pensa di essere pronto per intraprendere il Cammino. Coloro che, dopo aver seguito un corso di trasformazione della personalità in tre giorni, credono che questo sia sufficiente, si sbagliano.

Per chi ha deciso di cambiare sé stesso, di liberarsi dalle catene del condizionamento, dalle abitudini meccaniche e dai modelli emotivi, lo sforzo per sviluppare la consapevolezza deve essere costante. Dirigendo parte della nostra attenzione sui processi che avvengono nel corpo, nelle emozioni, nella mente, diamo energia a quella parte di noi, che si chiama individualità. Dirigendo la nostra attenzione all'esterno, verso gli altri, nutriamo i loro falsi sé, cioè le personalità; allo stesso modo, nutriamo il nostro ego con la loro attenzione (vale forse la pena qui specificare che per attenzione viene inteso l’atto con cui la mente si rivolge ad un qualcosa di esterno e questo può essere “indirizzato “sia in una accezione positiva ma anche negativa, in pratica per il ns ego non c e molta diversità se uno mi dice bravo o se uno mi dice stronzo comunque o attraverso il compiacimento o attraverso il risentimento il ns ego si accrescerà “)e ne diventiamo dipendenti. Come ha detto uno dei saggi, la libertà non è data dall'esterno, ma dall'interno. Diventando dipendenti dall'attenzione degli altri, diventiamo mendicanti; attirando su di noi l'energia della nostra attenzione, sviluppiamo il centro autonomo e troviamo l'autosufficienza.

Un lavoro costante con l'energia dell'attenzione, uno sforzo nella consapevolezza porta a cambiamenti irreversibili nel nostro essere. Leggere libri e meditare di tanto in tanto fa un cambiamento superficiale e il primo vero stress fa emergere la nostra essenza.

 

Lo sforzo continuo nella consapevolezza è la chiave per diventare immutabili e centrati in circostanze in continua evoluzione.